Edge è una rivista online statunitense che si occupa di scienza e tecnologia. Ogni anno propone un argomento di discussione. Alla domanda di quest’anno – “l’uso della rete ha cambiato il nostro modo di pensare?” – hanno risposto finora 167 tra scrittori, scienziati, filosofi e artisti.L'Internazionale ne ha tradotto e pubblicato qualcuno.
In questo link vi propongo l'articolo. (Gli interventi sono scritti in modo chiaro e sono di facile lettura). Vi sono contributi di ogni tipo: c'è chi è entusiasta della scoperta di internet, come R. Dawkins, biologo evoluzionista, chi, invece, è molto preoccupato dall'influenza negativa che le nuove tecnologie ha sulla nostra attenzione, come lo scrittore N.Carr che tra l'altro cura un blog su questo tema. Personalmente mi sono piaciuti gli interventi di Kevin Kelly, S. Pinker, scettico sul fatto che Internet stia cambiando il nostro modo di pensare al punto da proporre l'ipotesi contraria, ossia che sia Internet ad adattarsi al funzionamento della mente umana.
Dure sono le parole di Thomas Metzinger, filosofo, secondo cui i nuovi mezzi di comunicazione "possono creare una forma di veglia che somiglia a uno stato soggettivo debole, un misto di sogno, demenza, ebbrezza e infantilizzazione".
Voi a quali opinioni vi sentite più vicini?
Ciao Andrea!!
RispondiEliminaSembra proprio interessante!!!
Ho letto subito il commento di Dawkins, avendo dato l'esame di Filosofia della scienza e avendo preparato per quell'esame proprio un suo libro non potevo lasciarmelo sfuggire:D Non lo definirei proprio un entusiasta "duro e puro":D mi sembra un atteggiamento di chi valuta postivamente una cosa ma è consapevole anche dei lati negativi, come si può intuire dalla frase:"Internet
è una rete che nessuno ha mai progettato,
che è cresciuta in modo organico
ma casuale, secondo princìpi non solo biologici
ma speciicamente ecologici. Naturalmente
ci sono anche gli aspetti negativi,
ma non sono gravi. Molte chat, che funzionano
senza nessun controllo, hanno contenuti
pessimi. La tendenza alla maleducazione
e all’aggressività è favorita dall’anonimato,
di cui un giorno bisognerà discutere.
Insulti e oscenità che non ci sogneremmo
mai di irmare con il nostro nome escono
allegramente dalla tastiera quando usiamo
pseudonimi come Tinkywinky, Flubpoodle
o Archweasel.
E poi c’è l’eterno problema di distinguere
le informazioni vere da quelle false. I motori
di ricerca ci spingono a vedere l’intero
web come una gigantesca enciclopedia, dimenticando
che i contenuti delle enciclopedie
tradizionali erano rigorosamente
controllati e che gli autori delle loro voci
erano esperti selezionati. Detto questo, mi
meraviglio continuamente di quanto può
essere fatta bene Wikipedia."...Diciamo che concordo con lui a grandi linee...
Ciao Martina! Sì, hai ragione. Non voglio dire che il nostro Dawkins (anch'io ho fatto l'esame su di lui - Grigenti giusto?) è un fanatico di Internet. Anche perchè non è certo uno sprovveduto. Però rispetto agli altri accoglie la scoperta in modo più positivo. Certo, sicuramente non basta per definirlo "entusiasta".
RispondiEliminaGrazie del commento.